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Ambiente, Punti di vista

La paura dei troppi tumori accanto a noi

Un semplice titolo per ricordarci, laddove ce ne fosse bisogno, che al giorno d’oggi abbiamo tutti un amico o conoscente che, purtroppo, è affetto da questa piaga, quasi fosse, ormai, un qualcosa di normale. Diventa routine, poiché è comune sentir parlare di chemio e radio terapia, di persone che ce l’hanno fatta e di altre che purtroppo, senza successo, hanno dato tutto contro questa battaglia. Nonostante questa pressante presenza, nessuno vuole avere (prega di non avere) familiarità con il cancro, di qualunque tipo esso sia. Se pur il sentir comune ha fatto grossi passi in avanti, grazie alle testimonianze straordinarie dei malati 2.0 che non hanno più timore di dichiarare la propria malattia per paura di essere emarginati come un tempo, il comune cittadino si preoccupa sempre troppo poco delle cause scatenanti dei tumori. Nelle moderne piazze del web, attualmente, se di problemi deve parlarsi, si preferisce occuparsi di buche del manto stradale, di caccia allo straniero e dei (presunti) massimi sistemi della politica, senza pensare alle persone che ogni giorno ci lasciano per ancora inspiegabili motivi. Certo non deve pretendersi che davanti al computer ci siano dei luminari di scienza, ma almeno risulterebbe gradito leggere di gente che si occupi di argomenti seri come la vita e la salute e che sia capace di domandarsi sul perché ci si ammala e su cosa si sta facendo per mettere fine a questa escalation di tumori. Il contesto del sud chiaramente non aiuta, ci vogliono affamati, ignoranti e senza lavoro, capaci di accontentarci con un “tozzo di pane” e se la gente muore è solo colpa della disgrazia. Vi è poi una sorta di pregiudizio degli stessi meridionali, che è più una speranza che le cose siano andate come crediamo, quando si parla dell’aria buona del sud, del mare limpido e del fatto che “qui”, non essendoci grosse aziende, i rifiuti non li ha mai sotterrati nessuno. Poi magari si scoprono le scorie nucleari sotto una piazzola di sosta autostradale e l’impossibilità di creare un campo da calcio poiché costruito su di una discarica. C’è poi la persona pigra, che è d’accordo con tutte le iniziative che aumentino la propria comodità (ad es. una discarica sotto casa) ed è contrario ai provvedimenti di tutela che comportino il minimo sforzo, come la rimozione delle sorgenti di inquinamento elettromagnetico o, banalmente, delle coperture in eternit; semplicemente perché “c’è sempre stato, che male fa!”. Nessun problema, infatti, almeno finché il pigro non si ammala.

Una riflessione sulle forze politiche ce la facciamo mancare? Sono anni che dicono quello che vogliono sentirsi dire gli elettori e se il pubblico è più preoccupato da altri temi, piuttosto che della tutela della salute, non ci si può aspettare da nessun politico un autonomo intervento o un provvedimento sull’argomento.

Sono conscio del fatto che ci sono, per fortuna, diverse associazioni locali che si occupano del problema, anche con efficaci campagne di prevenzione tra i cittadini. C’è bisogno però di uno sforzo in più da parte di altri soggetti. È necessario che si parli su tutti i fronti dei tumori, con la stessa frequenza di cui si parla delle buche sulla strada e della carenza d’acqua; creare un dibattito pubblico per un solo motivo: svegliare quelli che ci amministrano (o che desiderano amministrarci in futuro) affinché pongano in essere delle iniziative che scoprano, o almeno indaghino, sulle cause dei tumori a Castrovillari. Se un partito politico si impegna nella ricerca delle possibili cause dell’aumento dei tumori della zona, scoprendo magari dei siti pericolosi e salvando delle vite, personalmente avrà il mio consenso… Il vostro no? In bocca al lupo Castrovillari.