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Cambiare il nome alle cose #PrimaDelMare

In attesa dell’incontro del 10 agosto che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) migliorare le condizioni dell’ospedale di Castrovillari, questa settimana nessuna formazione politica ha tenuto vivo il livello di allarme sollevato dalle associazioni. Praticamente senza i Sit-in può tornare la normalità, soprattutto ad agosto. I cittadini hanno, infatti, iniziato ad accontentarsi e sintomatico è la storia di una pensionata che voleva sottoporsi ad una visita di prevenzione dopo aver accusato alcuni malesseri. È il mese di aprile, la donna accusa alcuni dolori, si reca dal medico di famiglia che le prescrive degli accertamenti tra cui una ecografia. Con sorpresa, ma mica tanta, la signora scopre che questo esame non può essere fatto in ospedale a Castrovillari, ma è possibile effettuarlo in una struttura convenzionata a Rossano… ad agosto. La nostra pensionata vive in uno stato di ansia per quasi 4 mesi; giunto il fatidico giorno chiede un passaggio ad un familiare per gli oltre 50 km di viaggio e finalmente si sottopone alla visita. La donna esce dalla struttura felice. Era un falso allarme ed è contenta del trattamento ricevuto tanto da lasciarsi andare un “È meglio dell’ospedale!”. Come darle torto! Le strutture convenzionate vivono del denaro destinato alla sanità pubblica per completare alcuni servizi, ma quello che purtroppo succede è che la sostituiscono. È chiaro che una struttura sanitaria privata in Calabria apparirà migliore della pubblica perché si ciba dei fondi che dovrebbero essere di quest’ultima ed ha tutto l’interesse a che la situazione resti così o magari peggiori per il pubblico. Per i vessati cittadini castrovillaresi, ormai stanchi di promesse non mantenute, non serve nemmeno più lamentarsi dei 4 mesi e dei 50 km per una radiografia, basta togliersi il pensiero perché tanto nessuno cambierà la situazione. È un pensiero comune duro da estirpare.

Da giorni si sente gente esultare per la cancellazione del reddito di cittadinanza e perché, a loro dire, finalmente qualcuno tornerà a lavorare (o a fare lo schiavo). Sfugge a molti che questa fonte di sostentamento non è stata solo messa da parte in posti a noi lontani, ma anche nella nostra città. Cosa penserebbero questi detrattori sul loro lettino in terza fila del lido (perché più avanti costa troppo) nel vedere famiglie che chiedono generi alimentari agli uffici comunali o alla Caritas, poiché no, non sono “furbetti” o “vagabondi”, ma disgraziatamente poveri? Io ho visto una di queste famiglie in un palazzo comunale, dove tutti gli altri utenti erano ben vestiti, uscire senza vergogna con diverse buste della spesa e con bambini al seguito sollevati per attenzioni che dovrebbero essere normale ricevere. Il Governo di destra favorisce la povertà, ma per fortuna non uccide la solidarietà.

Sui social mi è capitato di apprendere che il porto turistico di Cassano allo Jonio è stato intitolato a Jole Santelli, ex governatore della Regione Calabria. Nella maggior parte dei regolamenti degli enti è previsto che un luogo possa essere intitolato ad un soggetto solo dopo almeno 10 anni dalla sua scomparsa. Ciò appare opportuno anche perché l’importanza del soggetto deve poter essere ancora viva dopo un decennio e suscitare ancora emozioni tali da voler rendere il ricordo immortale intitolandogli un luogo. Recentemente è stata fatta una eccezione per lo stadio San Paolo di Napoli intitolato a Diego Armando Maradona quasi immediatamente dopo l’esalazione del suo ultimo respiro. Scelta non condivisibile per me, anche se Maradona era una leggenda anche da vivo e, sicuramente, non solo dopo 10 anni, ma dopo 100 anni dalla sua scomparsa sarà ancora vivo il suo ricordo. Perché intitolare il porto di Cassano allo Jonio a Jole Santelli, presidente della Regione per soli 8 mesi, a meno di tre anni dalla sua dipartita? In tutti gli articoli viene riportato che la scelta è stata doverosa perché l’allora presidente ha permesso al comune di Cassano allo Jonio di accedere ad un finanziamento di 10 milioni di euro per il porto in questione. Praticamente ha fatto il suo dovere. Ed è seppur vero che molti politici non svolgono i propri compiti, non mi è chiaro perché una figura istituzionale che svolge il mandato ricevuto dai cittadini deve essere omaggiata in tal modo. D’altronde non è mica Maradona.

Ps. Se è così che funziona, però, se l’attuale presidente della regione o altro politico, volesse far accedere l’ospedale di Castrovillari ad un finanziamento di 10 milioni, sono sicuro che tutta la cittadinanza si impegnerà affinché il Ferrari cambi nome al momento dell’incasso delle somme, senza rispetto di protocolli vari. 

Servirebbero non parole, ma opere di bene! In bocca al lupo Castrovillari!