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Punti di vista

Pietro Mennea, nel ricordo dell’avv. Morero

Il compianto campione di Barletta, celebrato in questi giorni con la fiction su Rai 1, viene ricordato, con una lettera aperta, dal suo caro amico Giuseppe Morero.

Nella serata di domenica 29 Marzo è stata mandata in onda la prima delle due puntate della fiction dal titolo “Mennea – La Freccia del Sud” nel quale abbiamo conosciuto, seppur con qualche adattamento cinematografico, la vita del campione pugliese fatta di tanta umiltà, spirito di sacrificio e, soprattutto, fame di vittoria. Con la lettera che abbiamo ricevuto, siamo lieti di farvi conoscere, attraverso i ricordi dell’avv. Morero, il Pietro Mennea uomo, campione nella vita oltre che, ovviamente, nello sport. Mennea con Morero

“Caro Pietro,

sono trascorsi due anni dalla tua dipartita. Più passa il tempo e più mi ritornano in mente tanti momenti vissuti nei vent’anni passati insiemi. La nostra è stata un’amicizia forte, non senza contrasti, per come si addice a due persone sincere che si stimano. Mi riaffiora, nel groviglio dei ricordi, il tuo rimproverarmi di essere il solito calabrese dalla testa dura, quando tu, invece, in molte occasioni dimostravi di essere più “calabrese” di me.

Voglio ringraziarti per tutto quello che hai rappresentato per la mia famiglia e, in particolare, per i miei figli per i quali sei stato un esempio di lealtà, di sacrificio e di volontà. Anche loro, come me, ti consideravano di famiglia, ricordo Angela che adolescente partiva per Roma pur di trascorrere qualche giorno con te e la tua amata Manuela; Roberta, invece più introversa, quando venivi a trovarci, non perdeva occasione per farti qualche dispetto, solo per attirare la tua attenzione e dimostrarti il suo affetto; a Domenico, infine, che fu da te battezzato, hai inculcato il fondamentale valore dell’umiltà e che soltanto con il duro lavoro e il sacrificio si possono raggiungere importanti traguardi. Eri entrato così tanto nel suo cuore che, dopo pochi mesi dalla tua scomparsa, intitolò la sua tesi di maturità: “Pietro Paolo Mennea: volontà, tenacia, libertà”.Lettera dell'avv. Morero

Da sempre ti “tormentavo” con la richiesta di un tuo programma di allenamento, ricevendo come risposta la solita frase: “Giuseppe pensa alla famiglia!”; però, nelle ultime ore della tua vita che hai voluto dedicarmi, decidevi di allenarmi, quasi per farti perdonare, ma con un’unica condizione, quella di non farti inc***are. E io, stupito di tanta lucidità, ti risposi che avrei fatto di tutto per assimilare i preziosi insegnamenti di un campione del mondo da record che, però, non era riuscito a battere se stesso solo perché non mangiava il peperoncino calabrese.

È stato scritto tanto sulla tua vita di uomo e di atleta, aggiungere, ora, altre parole sarebbe soltanto superfluo. Rovistando tra le mie scartoffie, però, ho ritrovato una lettera inviatami dall’allora Vescovo di Cassano allo Jonio, mons. Vincenzo Bertolone, in occasione dell’invito al Convegno “Legalità e valori sociali” tenutosi nel corso dei Campionati Nazionali Forensi e del 1° Grand Prix di Velocità del Parco del Pollino e della Valle dell’Esaro e del Fullone, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del dott. Romano De Grazia Magistrato di Cassazione, del dott.  Raffaele Guariniello e, ovviamente, la tua.

Monsignor Bertolone, non potendo partecipare all’evento, mi fece recapitare questa lettera che rappresenta un vero e proprio vademecum che, chiunque pratichi sport, dovrebbe tenere a mente.

Mi sono chiesto per molto tempo se fosse il caso di tenerla chiusa nel mio cassetto, così come ho fatto per quasi sette anni, o renderla pubblica. Quest’oggi sono arrivato alla determinazione che fosse doveroso renderla nota a tutti per l’alto contenuto etico contenuto in essa.

Grazie per la tua amicizia”

 La lettera di Monsignor Bertolone, odierno arcivescovo di Catanzaro-Squillace, è il documento esclusivo di cui parla Morero nella Lettera M. Bertolonelettera aperta. Vogliamo, in particolare, soffermarci su alcune parole ricche di fratellanza e amore cristiano:

“Desidero che tutti sappiano che anche nello sport si può amare I’avversario, quando
questi è rappresentato metaforicamente dall’antagonista da battere. Perché se la gara
è svolta nel rispetto delle regole, con lealtà, con serio impegno, si ama il rivale
perché in quel momento si apprezza il suo valore ed i sacrifici che ha compiuto –
nella preparazione fisica, mentale e spirituale – per affrontare quella prova sportiva
in cui si è rivali.
Quindi lealtà, fedeltà alla propria maglia (sia essa quella della squadra o della patria),
rispetto per se stesso (chi usa sostanze non autorizzate non rispetta se stesso, né la
propria salute, e si è sleali con gli altri concorrenti) e per gli altri.
Sono questi presupposti che l’atleta manifesta amore per lo sport che tutti affratella.”

Con questo inusuale post vogliamo omaggiare la memoria di Pietro Mennea, un uomo che ha saputo portare in alto il sud Italia, il nostro sud da sempre bistrattato dal resto d’Italia. Questa volta il nostro consueto in bocca al lupo vogliamo darlo ai tanti giovani di Castrovillari, e in generale del sud Italia che, seppur privi di mezzi, combattono ogni giorno per realizzare i propri sogni, siano essi sportivi o professionali. Non arrendetevi perché con umiltà e spirito di sacrificio chiunque può diventare “campione del mondo della propria vita”. In bocca al lupo ragazzi di Castrovillari!