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Obiettivo Critica, Sport

Il diritto di andare allo stadio…anche in settimana

Ci scrive un gruppo di supporter rossoneri denunciando un fatto increscioso per i tanti appassionati della squadra di calcio del Castrovillari.

Caro in bocca al lupo,

Ti scriviamo per renderti partecipe delle “disavventure” che noi sportivi, tifosi del Castrovillari, viviamo ogni qual volta decidiamo di andare a vedere la nostra squadra durante la settimana. È normale, infatti, per chi ama il gioco del calcio, seguire i propri giocatori, non solo la domenica, ma anche durante gli allenamenti settimanali. Ciò – purtroppo – da molto tempo a questa parte, non ci è consentito o, meglio, non ci è reso agevole! Noi tifosi vorremmo solo accedere alla gradinata o alla tribuna, per guardare schemi e tattiche della nostra squadra, ma i lucchetti a tutti i cancelli della struttura, ci impediscono di accedere a qualunque posto a sedere. In modo paradossale, però, l’accesso alla pista ci è consentito e abbiamo facoltà di vedere i giocatori ad un palmo dal naso, se non fosse che, giustamente, i corridori usano la pista per lo scopo per cui è concepita che, sicuramente, non è quello di “ospitare” noi tifosi. Non sono mancati, infatti, scontri fortuiti tra “chi correva” e “chi guardava”. A ciò si aggiunga la mancanza di serenità di giocatori e staff tecnico che, a pochi metri dal campo, sentono i tifosi che discutono della loro squadra.

Tutto ciò che raccontiamo, però, è solo la punta dell’iceberg dell’incuria di cui è vittima la nostra casa sportiva che è il “Mimmo Rende”. Tralasciando (per pietà) gli impianti sportivi abbandonati, durati meno di un decennio, che sono lì a ricordarci la decadenza di una città intera, sono proprio gli spazi dello stadio che dovrebbero essere in uso, a destare maggiori preoccupazioni. Ogni giorno, in effetti, possiamo apprezzare cancelli per gradinate e tribuna chiusi con enormi lucchetti, mentre la parte più delicata, che è il manto erboso, è nella libera disponibilità di chi che sia. Non di rado si vedono persone che portano a spasso i cani sulla pista, facendoli liberamente defecare in campo. A ciò si aggiunge il libero accesso delle biciclette sulla pista e la “libertà di giocare” per chiunque, all’interno del rettangolo di gioco. Paradossalmente se domani chiamassimo 22 persone potremmo organizzare una bella partita di calcio e nessuno ci direbbe niente!

Siamo sconfortati, ma premetto che abbiamo scritto al blog solo dopo esserci lamentati col Sindaco che ha “scaricato” la colpa sul presidente della Polisportiva che, con sorpresa, mi ha dimostrato che, con i lucchetti “selvaggi”, non c’entrava niente. La colpa è sempre di qualcun altro, ma sta a vedere che, in fondo in fondo, la colpa è proprio nostra che vogliamo andare allo stadio durante la settimana, magari senza cane e senza pallone per giocare con gli amici. Diciamo, pertanto, il nostro “mea culpa”.

In bocca al lupo… a tutti!

Lettera firmata